Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Antonio Mazzeo, insegnante e giornalista che da anni osserva e denuncia l’invasività delle forze armate non solo per esercitazioni e installazioni militari, ma anche per l’autopromozione che svolgono all’interno delle nostre scuole pubbliche.
Antonio Mazzeo è stato chiamato a comparire il 13 dicembre davanti al tribunale di Messina per aver criticato la preside di un istituto comprensivo di Messina che, obbedendo a discutibili disposizioni anti-assembramento emanate da sindaco e prefetto in fase covid 19 – siamo all’ottobre 2020 – consentiva il posizionamento di militari della Brigata Aosta davanti all’ingresso di una scuola primaria, con lo spavento dei bambini, le proteste dei genitori e il rilancio di questa notizia da parte degli organi di stampa.
Lo sconcerto provocato causò la revoca del provvedimento, cosa di cui non possiamo che congratularci con Antonio Mazzeo e con tutti coloro che hanno espresso la loro posizione critica. Siamo invece totalmente contrariati rispetto al rinvio a giudizio di Antonio Mazzeo, osservatore di grande sensibilità pedagogica e voce critica del giornalismo e della società civile.
Voci come la sua non potranno essere imbavagliate perché stanno a difesa della società civile e di quella parte di essa, gli studenti, che ha pieno diritto di svilupparsi libera dalla presenza militare.